Giovanile, intervista ad Andrea Barbieri........
VOLLEY PRATO
Comunicato del 29 maggio 2017
Scudetto e podio. Straordinario il cammino del gruppo Under 14 del Volley Prato che dopo il tricolore dell’anno passato in Under 13 hanno confermato il loro valore con un bellissimo terzo posto alle finali di Rossano Calabro.
Insomma, la vittoria dell’anno passato non era un caso ma frutto del lavoro di Andrea Barbieri e Mirko Novelli. Un lavoro che quest’anno è esploso con tre titoli regionali ed altrettante fasi nazionali conquistate (Under 14, Under 16 ed Under 18) e con uno spirito vincente che sembra ormai accomunare tutte le squadre del Volley Prato. Di questo e di altro abbiamo parlato con Andrea Barbieri.
Allora Andrea da allenatore quanto sei felice per la conferma del tuo gruppo Under 14 a livello nazionale? “Felicissimo. Le conferme erano proprio quello che cercavamo dopo lo scudetto dell’anno passato. Vincere per caso infatti può capitare ma se ti confermi ai vertici vuol dire che ci sono le qualità, i valori e che il lavoro che abbiamo fatto in questi anni va nella direzione giusta”.
Amaro in bocca per la sconfitta all’esordio con Castelferretti che ha messo sulla vostra strada il Green Volley?
“Diciamo che abbiamo pagato caro un esordio in tono minore. Detto questo, dobbiamo però anche ricordare che quella semifinale non l’abbiamo vinta per un soffio. Avevamo recuperato ed abbiamo perso al quinto solo perché siamo rimasti in debito d’ossigeno nel tie break. Già dai minuti immediatamente successivi alla semifinale, però, siamo stati subito consci di dover essere contenti. Un oro ed un bronzo consecutivi sono un grande risultato”.
Ti attendevi il successo di Genova?
“Alla vigilia del torneo e delle semifinali no. Visto quanto il Green Volley aveva dovuto faticare con noi in semifinale, però, avevo pensato potesse succedere. Fin dal riscaldamento si vedeva che i ragazzi pugliesi avevano speso molto e che non sarebbero stati brillanti come loro solito e come erano stati contro di noi”.
Questo gruppo l’anno passato era divisi in due squadre differenti che avevano conquistato i primi due posti nel provinciale. Da allenatore penso tu possa essere orgoglioso che adesso questo gruppo è amalgamato, omogeneo e ancora vincente.
“Già era stato importante l’anno passato poter contare su due gruppi competitivi. Abbiamo lavorato molto proprio per amalgamare questi due gruppi e loro sono stati bravissimi a diventare un’unica squadra. Avevamo il peso di dover dimostrare in ogni gara di aver meritato lo scudetto dell’anno passato. Ogni avversaria, fin dalla fase provinciale, ci ha messo quel qualcosa in più per provare a battere i Campioni d’Italia ed a questo stimolo abbiamo risposto benissimo”.
Adesso ai nazionali è il turno di Under 16 ed Under 18. Ve l’attendevate?
“Sono due successi sorprendenti. L’Under 18 arriva ai nazionali con un gruppo di ragazzi del 2000 più piccolo di quello che schiereranno le avversarie, tutti ’99. L’under 16 è un gruppo eterogeneo che per lungo tempo è stato fatto di ragazzi più piccoli a cui poi nella fase regionale si sono aggiunti atleti del 2002. Anche loro sono stati bravi a fare squadra e l’accesso ai nazionali è un premio per questo loro lavoro”.
Vincere aiuta ed allena a vincere. L’impressione da fuori è che i successi degli ultimi anni, l’abitudine ad essere parte di una società vincente sta allenando ed aiutando a vincere anche i gruppi che sulla carta partono meno favoriti. Insomma, in questi anni tu e Mirko Novelli avete costruito una mentalità vincente che sta contagiando tutti gli atleti che portano la maglia del Volley Prato.
“Sono d’accordo che vincere aiuta a vincere. Le vittorie di alcuni danno maggiori sicurezze a tutti gli altri che poi a loro volta riescono ad esprimersi al massimo. Se è così, ed io penso sia una lettura corretta, siamo felici ed orgogliosi di aver costruito questa mentalità”.
Cosa vi attendete dai nazionali Under 16 ed Under 18?
“Partiamo senza pressioni, senza dover vincere per forza. Quello che verrà andrà bene. Andiamo ai nazionali per divertirci e fare del nostro meglio con la massima serenità”.